1. Le vie e i palazzi storici
All’interno del centro abitato, lungo i due corsi principali che dividono il paese, Via Roma e Corso Umberto I, si stagliano le facciate di alcuni interessanti palazzi signorili: Palazzo del Duca, Palazzo De’ Intiniis, Palazzo De’ Joannes, Palazzo De’ Flammineis ed altri dislocati in varie zone del paese. Si tratta di costruzioni per più riferibili al XVIII e XIX secolo all’interno delle quali è possibile ammirare bei cortili e ambienti sotterranei con interessanti elementi architettonici e decorativi. Belli soprattutto i cornicioni, le mensole con grottesche e le incorniciature di portali e finestre con timpani, volute e alcuni stemmi familiari degli antichi proprietari. Particolarmente interessante è il Palazzo Ricci, in Via del Castello, edificio del XVII-XVIII secolo con elementi decorativi di gusto neoclassico e splendida cortina muraria in cotto.
2. Le Piazze,la parrocchiale di S.Giovanni e il Convento di S.Francesco
Nelle due piazze principali, punto d’intersezione di Via Roma e Corso Umberto I, si trovano altri interessanti edifici pubblici e privati.
Piazza Guglielmo Marconi è chiusa tra le facciate del Palazzo del Duca, del Palazzo De Intiniis, e il prospetto laterale di un altro palazzetto in cui si trova una cornice in stucco retta da due angioletti. Un lato della piazza è dominato dalla maestosa facciata della Chiesa di San Giovanni Battista. Quest’ultima venne eretta nel Settecento sui resti di una precedente parrocchiale cinquecentesca. L’edificio rappresenta uno dei più interessanti esempi di architettura tardo barocca della zona, e per le sue caratteristiche architettoniche è stata attribuita alla cerchia di maestranze attiva nella nota Chiesa delle Anime Sante all’Aquila. La maestosa eleganza del prospetto, diviso in tre ordini e con terminazione semicircolare, è esaltata dalla cortina muraria fatta di grossi conci di pietra locale dalle cromie candide e luminose. Il portale è chiuso in una sontuosa decorazione data dalla contrapposizione tra sporgenti modanature rettilinee e morbide curve di elementi vegetali a volute. Al centro dell’ornamento superiore, oltre ai due angeli e alle catene con chiaro riferimento al nome del paese, si trova l’iscrizione dedicatoria con la data 1795.
L’altra piazza dedicata a S. Francesco, presenta su un lato uno splendido belvedere costituito da un piccolo giardinetto entro il quale è sistemato il monumento ai caduti, inaugurato nel 1925; sul lato opposto invece c’è la facciata laterale della Chiesa di S.Antonio Abate, restaurata e riaperta al culto nel 2005. Questo edificio è parte integrante dell’ex convento di S.Francesco, del quale restano solo una porzione degli ambienti interni, il chiostro completamente trasformato a partire dalla fine del Settecento e l’ingresso a tunnel con un interessante arco ad ogiva e tracce di dipinti murali a motivi floreali. Il convento, secondo quanto riferito in alcuni testi dell’epoca, era già esistente nel Trecento.
Tra la fine del Settecento e la metà del secolo seguente alcuni dei monaci vennero sospettati di far parte di orde brigantesche. In poche parole, una condizione congeniale per l’applicazione della legge di soppressione, che di fatto tra 1809 ed il 1812 segnò la chiusura e la spoliazione definitiva del convento e dei beni mobili presenti nella chiesa.
3. Il campanile di Santa Maria delle Grazie
A circa 150 m da Piazza S. Francesco si trova un bel campanile, realizzato nell’Ottocento sui resti di quello cinquecentesco dell’antica Chiesa di S. Maria delle Grazie, demolita e ricostruita nel 1965. Il campanile da circa due secoli svetta con la sua esile struttura in mattoni rossi all’ingresso dell’abitato ed è un elemento architettonico che identifica, individua e caratterizza il paese dalle vedute dei territori circostanti.
4. Il Villaggio Neolitico
Poco fuori dal centro abitato vi sono molti altri siti interessanti da visitare, scrigni di natura e di arte attraverso i quali scoprire la lunga ed affascinante storia di questo centro. Primo fra tutti il sito archeologico del Villaggio Neolitico. Qui sono attualmente in corso i lavoratori di completamento del Parco Archeologico della Cultura di Catignano.
In questo luogo è possibile visionare le tracce di una grande capanna neolitica di forma rettangolare con terminazione semicircolare e la sistemazione di altre strutture scavate nel terreno per vari utilizzi: per la conservazione dei cereali, per lo scarico di materiale di rifiuto e per l’accensione e mantenimento del fuoco. Molti dei reparti archeologici qui rinvenuti sono oggi custoditi in vari musei dell’Abruzzo, oltre che nei depositi del Dipartimento di Archeologia dell’Univesità di Pisa che da anni porta avanti le indagini in questo sito.
5. La chiesa romanica di S.Irene
In Contrada Cappuccini si trova la principale testimonianza locale dell’epoca medioevale, ovvero la Chiesa di S.Irene.
L’edificio, un tempo dedicato alla Natività della Vergine, è connesso ad un convento ancora oggi presieduto da un piccolo gruppo di frati amigoniani. Della struttura originaria, realizzata dai benedettini probabilmente tra l’XI e il XII secolo, restano solo poche tracce negli spazi interni della chiesa e nell’ornamentazione scultorea. Il convento venne invece completamente ricostruito in forme moderne a metà del Novecento. La chiesa presenta il classico impianto basilicale, molto diffuso in Abruzzo, ed elementi tipici del romanico lombardo, tra cui vanno evidenziati in particolare gli archetti pensili sulla cornici esterna dell’abside centrale. Nelle piccole mensole degli archetti si trovano varie immagini in basso rilievo, in particolare una serie di piccoli volti umani e protomi di leoni e altri animali del fantastico repertorio medievale. Lo spazio interno, restaurato tra il 1942 ed il 1961, si presenta diviso in tre navate scandite da possenti pilastri cilindrici conclusi da semplici capitelli con decorazioni in bassorilievo. L’ambiente sacro è avvolto in un’arcana penombra, resa ancor più affascinante e avvolgente dal calore cromatico delle massicce murature in cotto. La chiesa fu dedicata alla Vergine e Martire Irene durante la metà dell’Ottocento quando i resti della Santa, dopo essere stati recuperati dalle Catacombe di Priscilla a Roma, vennero trasportati in questa località.
6. Le fontane, le grotte ed i percorsi tra natura e gusto
La presentazione del ricco patrimonio culturale ed ambientale di questo paese si conclude con un invito a passeggiare tra le campagne ed i boschetti delle frazioni distribuite intorno al centro abitato, dove il visitatore potrà certamente godere di indimenticabili incontri di gusti, profumi e paesaggi. Tra le piccole vie e le carrarecce si trovano numerose fontane, spesso con caratteri monumentali come quella di S. Vittore in Contrada Sterpara, o più semplici come quella in prossimità della curva di "Patani" che testimoniano i continui e instancabili passaggi dei mercanti e dei pastori provenienti dai circostanti tratturi. Sulla così detta "strada vecchia" che dal paese si dirige verso Contrada Cappuccini, passando tra gli incantevoli boschetti di querce e selci, si trovano tre suggestive grotte fatte di tunnel collegati tra loro, utilizzate come rifugio durante le due Guerre Mondiali. Lunghi viaggi e percorsi senza tempo in ambienti genuini ed incontaminati, dove è ancora possibile vivere come viaggiatori antichi il piacere di panorami fatti di verdeggianti prati dorati campi di cereali, pareti rocciose, fragili croste d’argilla, rumori e profumi di un paesaggio che non ha mai subito in maniera definitiva le drastiche trasformazioni dei secoli. Infine, nelle aziende agricole della zona è possibile gustare ed acquistare i prodotti tipici di questa terra (olio, vino, formaggi ecc…), che mantengono inalterati da centinaia di anni tutti i sapori ed i gusti autentici del territorio.